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Il monte della Verna entra nella storia dei grandi luoghi santi del mondo
grazie a un incontro che avvenne nella primavera del 1213
tra Francesco d’Assisi e il Conte di Chiusi in Casentino, Orlando Catani.
Il Conte trovò molta luce nelle parole del Santo,
e volle perciò fargli un’offerta che gli pareva adatta
al suo voler essere tutto di Dio, ed alla sua ricerca di solitudine:
"Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Verna,
lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto
a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente,
o a chi desidera fare vita solitaria.
S’egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a’ tuoi compagni
per salute dell’anima mia."
L’offerta piacque a Francesco.
Poco tempo dopo mandò due suoi compagni a vedere e,
avuto conferma che quanto il conte diceva corrispondeva a verità,
accettò il monte con grande gioia.

Così la Verna divenne uno dei romitori nei quali
ogni anno egli amava passare prolungati periodi di ritiro.
Non sappiamo quante volte vi sia salito.
Conosciamo invece i fatti della quaresima di S. Michele
che vi passò sul finire dell’estate del 1224.
Sarebbe stata questa la sua ultima sosta alla Verna.
Era stanco e ammalato.
Per lui era cominciato come un nuovo itinerario di intimità col suo Signore.
Alla Verna, nelle sue notti di preghiera, di solitudine e di rapimento:
ebbe il coraggio di chiedere: di provare un po’ dell’amore e del dolore
che Gesù Cristo sentì nei momenti della sua Passione, Morte e Risurrezione.
Fu esaudito e, intorno alla Festa dell’esaltazione della Croce (14 settembre),
il suo corpo fu segnato delle stesse piaghe del Crocifisso.
Nelle sue mani e nei suoi piedi si formarono delle escrescenze a forma di chiodi.
Mai la storia aveva narrato un fatto simile.
La liturgia della Festa delle Stimmate (17 Settembre)
applica a lui le parole di S. Paolo:
Sono stato crocifisso con Cristo
e non sono più io che vivo,
ma Cristo vive in me...
difatti io porto le stigmate
di Gesù nel mio corpo (Gal 2,20; 6,17).


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